Se il precedente revival deathrock di inizio duemila aveva prodotto un suono "ripulito" rispetto alle ruvidità losangeline di vent'anni prima, la nuova ondata di band anarcho-oriented ha un approccio piuttosto diverso. Seppur memori del miglior positive punk del vecchio continente, questi newcomers (ma alcuni di loro sono in giro da diversi anni con altre band) non adottano la formula che vede il predominio del basso sulla chitarra. Quest'ultima, tagliente e lancinante (Rikk Agnew insegna), ritorna a recitare un ruolo da protagonista, mentre il basso rimbomba plumbeo, calando una coltre nera che avvolge ancora una volta il "teatro del dolore": in scena è la tragedia dell'essere umano, l'esistenzialismo e lo spleen che ora sposano la causa di un pianeta avvelenato e saccheggiato.
Gli Alaric vengono da Oakland, California, e propongono un tonante deathrock mid tempo dalle influenze doom, che i fan di Killing Joke, Amebix e Rudimentary Peni apprezzeranno sicuramente.
Nelle loro fila membri ed ex membri di band quali UK Subs, Cross Stitched Eyes, Dead And Gone e altre ancora; dopo l'omonimo 7'' di debutto, la band ha pubblicato il suo primo full-length, sempre self-titled, per la 20 Buck Spin; il prossimo 15 maggio esce uno split con gli Atriarch di Portland, anch'essi attivi in ambito doom/deathrock, con influenze che arrivano fino al black metal.
Ma tornerò a parlare presto sia degli Atriarch che di questo interessante split; nell'attesa ecco lo streaming integrale dell'album degli Alaric: