Oltre due mesi di stop per la rubrica delle recensioni in breve fanno sì che sul finire dell'anno venga recuperato il materiale arrivato la scorsa estate.
Oggi si comincia con un gruppo piuttosto alieno ai generi del blog; "3D Opera Whale", album di debutto degli inglesi
Buttonhead, non contiene infatti la minima traccia di "oscurità" all'interno dei suoi tredici brani, e si presenta invece come un vero e proprio "arcobaleno" sonoro. Il gruppo si definisce "noise pop", che è una descrizione piuttosto calzante del loro sound, anche se il loro è un rumore gentile, costruito per mezzo di carillon e (veri) cori, anzichè distorsioni e registrazioni lo-fi. Nel loro disco d'esordio i Buttonhead tratteggiano un affresco espressionista, che tocca i territori dell'art-rock e del folk più "fiabesco", con l'ampio respiro di una colonna sonora da musical; a tratti mi hanno ricordato una versione "allegra" dei primi Arcade Fire (definizione da prendersi con le pinze).
Un disco comunque bizzarro, per cui una menzione sulla rubrica ci stava tutta.
Torno ancora una volta ad occuparmi della
Field Hymns con
"Charlatan Meets The North Sea", una collaborazione alquanto peculiare dato che "Charlatan" e "The North Sea" sono due alias dello stesso Brad Rose, musicista attivo in territori affini a quelli della label di Portland, con la sua
Digitalis Recordings.
Un disco di musica ambientale e sperimentale, che fonde le due diverse "anime" del musicista, quella più "ruvida" (Charlatans) e quella più attenta alla melodia (The North Sea). Droni minimali prendono per mano - con fare gentile ma deciso - l'ascoltatore, e lo accompagnano nell'esplorazione degli spazi siderali e dei recessi del suo inconscio. Sintetico ed affascinante.
Una press release incentrata su funghi "magici"e sull'abuso della parola "psichedelia" ben descrive il contesto in cui si muovono i berlinesi
Strange Forces. La mail con cui mi è arrivato il promo, con due triangoli in evidenza nell'oggetto, mi aveva invece tratto in inganno, facendomi pensare subito al "giro" witch house, mentre qui c'è poco spazio per l'elettronica: la musica degli Strange Forces sgorga prorompente ed elettrica, ipnotica come il migliore trip sonoro.
Kraut-rock psichedelico, suonato con maestria, che riesce a trascinare "altrove" l'ascoltatore, evitando ripetizioni e ricalchi; in grado, in sintesi, di fare presa anche su chi come me non è avvezzo a queste sonorità. Ritmo motorik e chitarre come flussi di coscienza: esplorazioni verso cosmi che si espandono ad opera di tre post-hippie del nuovo millenio. Davvero un bell'esordio.
Anche i
Morenas sono un terzetto, ma vengono dall'assolata costa catalana: il loro garage intriso di malinconia lancia un ponte verso il post-punk più energico, in un crossover decisamente riuscito. Pensate a dei No Age con una carica "latina".
Il demo dei Morenas è uscito su cassetta autoprodotta, e grazie al link di Bandcamp che trovate più sotto potete farvi un'idea del loro sound, che unisce noise ed emotività.
A chiudere l'episodio più psichedelico di sempre, ecco il ritorno di un altro trio, i
Sultan Bathery di Vicenza.
"Manimal - Lingam" è il loro nuovo ep, e si muove tra surf lisergico, strizzate d'occhio ai 60s e garage-rock dall'attitudine punk: anche questa volta i SB confezionano un sound orecchiabile ma non certo privo di energia. Il disco è la prima uscita della neonata Zibi Records.
E per oggi è tutto, con la speranza che il prossimo appuntamento non sia fra tre mesi. Buon 2013 a tutti!