1 dicembre 2011

Review: His Electro Blue Voice - Dead Sons 12 EP (2011, Brave Mysteries)

Terzetto dalle origini comasco/bolognesi, gli His Electro Blue Voice suonano dal 2007 e in questi quattro anni hanno avuto modo di incidere per etichette come Sacred Bones, Holidays e la stessa Avant! del batterista Andrea.
Esce in questi giorni per la Brave Mysteries di Clay Ruby (Burial Hex) "Dead Sons", un EP di tre pezzi concepiti e registrati tra l'estate del 2009 e la primavera 2011.
Nell'iniziale "Dead Mice" un basso distorto ci introduce ad un'orgia sonora ove punk gotico e noise vengono dominati da vocals disperate e potenti. La furia si placa suppergiù al terzo minuto e, dopo lunghi attimi di ambient oscura, questa mini-suite si converte in psichedelia kraut: campanelli e flauti suggellano un matrimonio apparentemente impossibile ma sorprendentemente riuscito.
Deathrock? Si, ma alla maniera genialmente schizoide degli indimenticati Phantom Limbs.
A concludere il lato a del disco troviamo "Eat Sons", un brano di intimista e palpitante post-punk dall'umore malinconico, appena screziato da accenni di rumorismo.
Anche la b-side "Zum" nasconde diverse anime, nascendo come episodio più riflessivo per poi accelerare il proprio ritmo a metà della propria corsa, concludendo in maniera ipnotica e affascinante questo EP.

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