Ultra-rock: una volta ho trovato questa definizione, in riferimento ai Germs, su di un vecchio numero di Linus, letto a scrocco nella "libreria" di una Festa dell'Unità Festa Democratica.
Ora, io non so cosa voglia esattamente dire "ultra-rock", né a quali altri gruppi si possa applicare questo termine, ma mi sembra decisamente calzante per la musica dei comaschi His Electro Blue Voice (formazione in cui milita, tra gli altri, una "vecchia conoscenza" di queste pagine, Andrea della Avant! Records).
Sono venuto a sapere di loro per la prima volta qualche anno fa su di un, anzi "sul" forum deathrock americano, e questo già diceva tutto su quanto al di là dell'oceano la vedessero lunga, fatto questo confermato dall'eclatante esordio su full-length, in uscita in questi giorni addirittura su Sub Pop (gli HEBV sono pertanto secondo gruppo italiano ad uscire su questa etichetta di culto, dopo gli psichedelici Jennifer Gentle).
"Ruthless Sperm" non smentisce quanto inciso dalla band in precedenza negli innumerevoli 7'' ed Ep: il terzetto infila nel tritatutto i Joy Division, gli Swans, il kraut-rock, i Killing Joke e chissà cos'altro ancora, e partorisce sette brani di post-punk apocalittico, che spargono il loro seme nero senza alcuna pietà, rallentando la propria corsa solo nel finale, dove l'artiglieria pesante lascia il posto ad un assalto all'arma bianca ossessivo e psichedelico.
Il disco supera di poco la mezz'ora, ma non passa mai troppo tempo prima che la mano si riavvicini al famigerato tasto "play" e la mente e il corpo si immergano nuovamente nell'universo affascinante e maledetto degli His Electro Blue Voice.
Un "esordio" di tutto rispetto (ma nessuno aveva dubbi in proposito) che ha forse l'unico difetto di essersi fatto desiderare parecchio: ma credetemi, ne è davvero valsa la pena.
Anzi non credetemi sulla parola, Soundcloud l'hanno inventato apposta.