Tra qualche mese la Mannequin Records di Roma si appresta a compiere quattro anni, un lasso di tempo durante il quale -oltre che come mailorder- è stata attiva occupandosi sia della promozione dei lavori di nuovi talenti in ambito wave, synth e post-punk, sia della riscoperta di gemme dal passato underground della nostra penisola.
Ed è in quest'ultimo contesto che si inserisce il secondo capitolo di Danza Meccanica, che segue il precedente uscito nel 2009.
La compilation si apre con "Acque" dei Suicide Dada di Torino, suggestivo brano dalle lyrics in italiano, in bilico tra wave oscura e post-punk; il gruppo aveva come frontman Francesco Caudullo, poi noto come Madaski negli Africa Unite.
Seguono i "Der Blaue Reiter" da Milano (che paiono avere diversi omonimi sparsi per il mondo) con un inedito del 1981 che ricorda dei Joy Division riletti in chiave sintetica e minimale.
Il pezzo dei "Sons Of Science" è un'affascinante danza meccanica condotta da un duo di voci maschile/femminile, mentre quello dei Waveform un piacevole esempio di minimal wave accelerata; chiudono il primo lato del vinile le dissonanze dei Ruins.
Sull'altra facciata troviamo come prima traccia una versione di "A Gift Of Tears" dei Jeunesse D'Ivoire diversa da quella contenuta nella raccolta Milano New Wave, indi la vibrante "I'll Merry Go Round" dei L.A.S.' Crime.
Ed è in quest'ultimo contesto che si inserisce il secondo capitolo di Danza Meccanica, che segue il precedente uscito nel 2009.
La compilation si apre con "Acque" dei Suicide Dada di Torino, suggestivo brano dalle lyrics in italiano, in bilico tra wave oscura e post-punk; il gruppo aveva come frontman Francesco Caudullo, poi noto come Madaski negli Africa Unite.
Seguono i "Der Blaue Reiter" da Milano (che paiono avere diversi omonimi sparsi per il mondo) con un inedito del 1981 che ricorda dei Joy Division riletti in chiave sintetica e minimale.
Il pezzo dei "Sons Of Science" è un'affascinante danza meccanica condotta da un duo di voci maschile/femminile, mentre quello dei Waveform un piacevole esempio di minimal wave accelerata; chiudono il primo lato del vinile le dissonanze dei Ruins.
Sull'altra facciata troviamo come prima traccia una versione di "A Gift Of Tears" dei Jeunesse D'Ivoire diversa da quella contenuta nella raccolta Milano New Wave, indi la vibrante "I'll Merry Go Round" dei L.A.S.' Crime.
Il brano dei Musumeci è l'unico strumentale della raccolta; concludono il disco i melodici Deca e i Subterranean Wait con le loro suggestioni da colonna sonora vintage-fantascientifica.
Davvero una compilation riuscita, dedicata a ricercatori di valide rarità e agli amanti delle onde italiane degli eighties.
0 commenti:
Posta un commento