Ora il terzetto post-punk di Lipsia rende disponibile in formato digitale anche il full-length "Say Hello To Artificial Grey" del 2009, un'ottima occasione per (ri)scoprire dodici brani sospesi tra post-punk vibrante, echi new wave e passaggi ai confini del post-rock.
L'attitudine do-it-yourself del gruppo ha trovato sbocco anche nelle numerose date live (oltre 100 in 8 anni di attività, compreso il tour italiano di un paio di anni fa); nell'attesa di rivederli sul palco, ecco un piccolo "ripasso" della loro discografia, rigorosamente for free:
Il nuovo lavoro di Clay Ruby aka Burial Hex (uscito per la italo/berlinese Sound Of Cobra un paio di settimane fa) è un 12’’ contenente una suite esoterica (concepita come un incantesimo per la protezione psichica con lyrics prese da un’antica preghiera all’Arcangelo Michele) di oltre venti minuti, un’unica traccia idealmente dividibile in quattro parti.
“In Psichic Defense” inizia come nerissima darkwave, dall’incedere plumbeo ed ispirato; nel volgere di una manciata di minuti tali sonorità vengono sostituite da uno scarno piano, sorretto da una base di ambient minimale.
In netto contrasto la terza parte del disco, caratterizzata da vocals ai limiti del gutturale dominanti un paesaggio sonoro intriso di rumorismo apocalittico che, senza soluzione di continuità, prelude al finale scandito da beat di dance industriale.
Decisamente consigliato ai fan dei Coil e della wave più oscura.
Terzetto dalle origini comasco/bolognesi, gli His Electro Blue Voice suonano dal 2007 e in questi quattro anni hanno avuto modo di incidere per etichette come Sacred Bones, Holidays e la stessa Avant! del batterista Andrea.
Esce in questi giorni per la Brave Mysteries di Clay Ruby (Burial Hex) "Dead Sons", un EP di tre pezzi concepiti e registrati tra l'estate del 2009 e la primavera 2011.
Nell'iniziale "Dead Mice" un basso distorto ci introduce ad un'orgia sonora ove punk gotico e noise vengono dominati da vocals disperate e potenti. La furia si placa suppergiù al terzo minuto e, dopo lunghi attimi di ambient oscura, questa mini-suite si converte in psichedelia kraut: campanelli e flauti suggellano un matrimonio apparentemente impossibile ma sorprendentemente riuscito.
Deathrock? Si, ma alla maniera genialmente schizoide degli indimenticati Phantom Limbs.
A concludere il lato a del disco troviamo "Eat Sons", un brano di intimista e palpitante post-punk dall'umore malinconico, appena screziato da accenni di rumorismo.
Anche la b-side "Zum" nasconde diverse anime, nascendo come episodio più riflessivo per poi accelerare il proprio ritmo a metà della propria corsa, concludendo in maniera ipnotica e affascinante questo EP.
Gli ultimi giorni hanno fatto però temere il peggio anche per quest'ultima band, dato che sulla pagina facebook si sono succedute diverse dichiarazioni che lasciavano presagire cattive notizie per il gruppo; fortunatamente un laconico "The current line up of the band will stay as is." ha posto fine a questi timori.
Ma c'è dell'altro, in quanto il successivo annuncio di Toby Grave "I started doing a certain band again. Search for it on Facebook. Records Soon." e questa pagina sembrano sancire il ritorno sulle scene dei Blessure Grave.
Nell'attesa di pezzi nuovi, ecco a questo indirizzo un paio di "demo" del 2010.
Questo sabato esordisce il collettivo Legion Of The Dead, in quel di Bologna, in una serata che prevede tre live tra cui i deathrockers Dystopian Society di cui si è parlato pochi giorni fa.
La"missione" della Legione è, in estrema sintesi, riportare il goth alle sue radici underground, riavvicinandolo nel contempo alla scena punk; è superfluo rimarcare il massimo supporto all'iniziativa da parte di questo blog.
Goth + Punks = TNT!
Nika Roza Danilova aka Zola Jesus sarà in Italia il prossimo dicembre, queste le date:
- martedì 6 dicembre - Circolo Magnolia, Segrate (MI);
- mercoledì 7 dicembre - Covo, Bologna;
- giovedì 8 dicembre - Circolo Degli Artisti, Roma;
- venerdì 9 dicembre - Caracol 2.0, Pisa.
Nell'attesa di vedere o rivedere live la talentuosa singer, eccola in una manciata di video più o meno recenti.
Nel primo è alle prese con l'intro di "Hurry Up, We Are Dreaming", l'ultimo lavoro di M83, il progetto shoegaze/synth-pop di Anthony Gonzalez.
Seguno due pezzi di "Conatus" eseguiti per la serie "In My Room" del sito MTV Hive, "Vessel" e "Hikikomori":
Attiva da fine 2010, questa interessante formazione fiorentina ha già dato alle stampe (ad aprile 2011) questo EP composto da cinque tracce di solido ed essenziale deathrock.
"Dystopian Society" poggia le sue basi su di un sound estremamente diretto, senza fronzoli.
La presenza importante delle chitarre caratterizza la matrice deathrock del disco, avendo come riferimento sia la rabbia delle Superheroines (come nell'iniziale "Dystopian Society") che i fondamentali Christian Death degli esordi ("City With No Name", l'ipnotica "No Hope").
La sezione ritmica è robusta e ossessiva, e dona alle canzoni un'atmosfera oppressiva e cupa, scandita da linee vocali livide e decise che declamano lyrics fortemente critiche verso l'attuale status quo.
Un "mini" consigliato agli amanti delle sonorità gotiche più punk; un'ulteriore riprova di come questo grigio periodo di crisi stia favorendo l'emergere di realtà che coniugano poetica oscura e attitudine dissidente.
Il five-piece inglese ha registrato, durante una session per On Track (un programma del canale televisivo Channel 4), una cover del celebre brano di Bowie.
Il video dell'esibizione lo trovate più sotto; il brano è disponibile per il download gratuito sulla pagina Facebook di "On Track".
Tra pochi giorni gli Horrors passeranno anche dall'Italia, queste le date del tour:
- 22 novembre Magazzini Generali di Milano;
- 23 novembre Alpheus di Roma;
- 24 novembre Estragon di Bologna.
Bonus: la cover (goth) di Bowie per eccellenza... live all'Old Grey Whistle Test della BBC (1982)... 'nuff said!
Vi segnalo questo concerto al Ligera di Via Padova, alla cui organizzazione contribuisco pure io: l'evento pertanto è supportato al 100% da questo blog e i lettori (e amici) sono più che benvenuti!
Dettagli qui: facebook
Per l'occasione di Halloween la serata Overdose! fa una capatina a Milano, in quel di Via Padova, al civico 21 per l'esattezza.
Oltre ai soliti Blackradio e Rikk, special guest la quasi omonima Riikka dalla Finlandia e Graepi da Berlino.
Info varie qui.
Segnalo questa interessante serata di Halloween al Telos di Saronno, con numerosi gruppi anarcopunk e gli Horror Vacui di Bologna, di cui si è già parlato qualche settimana fa; qui sotto trovate la loro "Insanity":
Non pensavo che mi sarebbe mai capitato, ma ho accumulato un po' di roba da recensire pure io; ecco quindi pertanto un post in classico stile-contenitore con le recensioni in breve di alcune uscite che mi sono state inviate.
Si tratta di quattro gruppi dalle sonorità piuttosto dissimili fra di loro, ma accumunati dalla varietà della proposta musicale; in tutti e quattro i casi il feeling sprigionato dalle composizioni è senz'altro in linea con le atmosfere di questo blog.
Comincio dai GHXST di New York, un trio dedito ad un industrial-deathrock, per trovare una definizione di estrema sintesi del loro sound contraddistinto da campionamenti, chitarre distorte (dal retrogusto appunto industrial-rock) e vocals filtrate e morbose. "No Rest For The Wicked", il loro secondo EP, è un'uscita decisamente in grado di accontentare più di un palato musicale (tornando alla loro pagina bandcamp in occasione della redazione di questo articolo, ho notato che nel frattempo è uscito anche il full-lenght "EVILWICKEDDESIRE", decisamente i GHXST non sono stati con le mani in mano in questo 2011).
"E ora qualcosa di completamente diverso" (per dirla alla Monty Python), ovvero "Medicine", il secondo full-lenght da solista per Marc Broude, musicista statunitense che nel corso della sua carriera ha spaziato in numerosi generi quali black metal, grindcore, noise e punk. "Medicine" esplora un ulteriore territorio, quello della dark ambient, un genere sicuramente diverso da quelli abitualmente trattati su questo blog ma che, se ben "suonato", non può lasciare indifferenti gli amanti delle sonorità oscure. Ed è questo il caso di "Medicine", una (sick) soundtrack che nella sua rumoristica essenzialità riesce a cogliere un considerevole spettro di emozioni disturbanti, in grado di rapire l'ascoltatore per un "viaggio" verso lande sonore buie ed affascinanti. Passo ora a due uscite della label Frohike, un'associazione culturale attiva nella promozione di artisti underground e nell'organizzazione di eventi (è stata co-organizzatrice del festival Paesaggi Sonori). I Dyskinesia di Piacenza sono nati come trio strumentale nel 2006 (due chitarre e batteria), ma la formazione si è successivamente allargata a cinque elementi incorporando anche vocals e basso. Il sound che ne è risultato è davvero "spesso" e ossessivo, un escursione in territori noise, post-rock, drone che arriva a tratti a lambire il metal più sperimentale ed estremo. Un'esperienza sonica decisamente affascinante tra psichedelia e annichilimento dell'ascoltatore. Il lavoro è scaricabile gratuitamente a questo indirizzo, dove vengono spiegate anche le modalità per partecipare economicamente alla realizzazione dell'album su supporto fisico.
L'altra uscita della Frohike è l'esordio di Cenere Muto, progetto noise/free-jazz (potete ascoltarlo in formato digitale, ad esempio, qui) pubblicato su cassetta dal packaging realizzato a mano con carta riciclata e rafia da commercio equo & solidale. "Giambattista Vico", questo il titolo dell'album, è un vero e proprio flusso di coscienza in grado di abbracciare al tempo stesso rumorismo e momenti di intima avanguardia, mantenendosi in bilico tra materia e concetto. Il prodotto di una proposta musicale sicuramente ostica e sperimentale ma non certo priva di fascino.
A un paio di mesi dal post sui Lost Tribe, si torna nuovamente in argomento "anarcho punk gotico", e l'occasione ce la offre una band della nostra penisola.
Gli Horror Vacui (già Blackfriars Bridge) di Bologna si sono formati da pochi mesi ma la band comprende elementi attivi già da tempo in gruppi crust quali Kontatto e Campus Sterminii.
Più sotto trovate un loro pezzo, la qualità è quella di un demo ma è sufficiente per farsi un'idea del loro energico gothic rock dalle venature punk; prossimamente la band dovrebbe ri-registrare il brano, unitamente a dei nuovi pezzi.
I danesi iceage mi piacciono parecchio, come ho già avuto modo di dire qui, ma anche qui. Vi segnalo pertanto con sommo gaudio il live-set di un paio di mesi fa per la radio WFMU, scaricabile nella sua interezza for free.
Sette tracce, la maggior parte delle quali presenti nel folgorante esordio "New Brigade", che ci presentano una band assolutamente convincente tanto in sede live, quanto in studio.
Ecco un festival neofolk molto interessante vicinissimo a Milano, il prossimo 1 ottobre.
Tutti i dettagli, anche in questo caso, sulla pagina facebook.
LateNightTales è una serie di compilation nelle quali, dal 2001, diversi artisti internazionali hanno inserito le loro canzoni "notturne" preferite, oltre a cover esclusive.
Il duo neo-psichedelico degli MGMT sarà il prossimo a pubblicare la propria raccolta, che include un rifacimento di "All We Ever Wanted Was Everything" dei Bauhaus (oltre a brani di Suicide, Velvet Underground, Spacemen 3 e tanti altri ancora).
Purtroppo non si riesce a "embeddare" il player di Soundcloud, per cui andate ad ascoltarvela su Pitchfork (che pare essersi rifatto il look).
“Tonight’s Special Death” rappresenta l’esordio su full lenght per King Dude (pubblica la Avant! su LP, in precedenza era stato stampato su CD-r da Disaro).
Ad un primo ascolto vengono subito alla mente Death In June & co., ma sarebbe sbagliato ricondurre questo lavoro alla sola influenza neofolk.
A emergere è infatti l’eco della tradizione folk americana, come nel caso dei Cult Of Youth; qui però siamo in un territorio decisamente più minimalista: l’album poggia infatti unicamente sulla chitarra di TJ Cowgill e sulla sua voce.
Tale scelta stilistica non è certo sinonimo di mancanza di spessore: le atmosfere nerissime che permeano il disco si fondano infatti proprio su tale sinistro connubio, andando a comporre una raccolta di brani occulti e decadenti.
Con un po' di ritardo dovuto alle vacanze (ormai terminate, ahimè) segnalo questo interessante festival in provincia di Varese.
Tre giorni dedicati alla musica autoprodotta con live, stand di distribuzione di etichette indipendenti, workshop, proiezioni e altro ancora.
L'ingresso alle serate è gratuito prima delle 21, dopodichè è comunque contenuto nella cifra di 5 euro (ma se diventate soci dell'associazione culturale 26per1, che organizza l'evento in collaborazione con Frohike, l'ingresso è sempre gratuito).
Trovate il programma completo e tutte le informazioni del caso qui mentre questa è la pagina Facebook del Festival.
La quattordicesima uscita della AVANT! Records è uno split tra due formazioni italiane (entrambe composte da tre elementi).
"Jesus", il pezzo dei Father Murphy, è stato in parte ispirato dall'omonimo brano dei Velvet Underground: poco più di tre minuti di rock minimale, ossessivo e suggestivo, tra noise e ambient oscuro.
Gli How Much Wood Would A Woodchuck Chuck If A Woodchuck Could Chuck Wood? di Torino portano invece alla mente una versione minimale dei Death In June: il loro dark folk dalle atmosfere cupe e rarefatte ben si abbina alla traccia dei Father Murphy e chiude questo 7'' interamente autoctono.
A ben vedere, i territori del deathrock e dell'anarcho punk (e del crust) non sono poi così distanti: si tratta in entrambi i casi di generi rimasti, nel corso degli anni, saldamente ancorati all'underground, forti di un attitudine rigorosamente do-it-yourself e restia ai compromessi.
Del resto esistono gruppi come i Rudimentary Peni che possono essere ricompresi senza troppi problemi in entrambi i filoni.
La stessa cosa si può affermare per quanto riguarda i Lost Tribe di Richmond, che giustamente su bandcamp si "taggano" come goth rock / peace punk.
Sempre in tema di Drop Dead Festival 2011, segnalo che il dj set dell'ultima serata -il 6 settembre- sarà curato, tra gli altri, dal team di dj dei Tanz Im Quadrat.
Si tratta di quattro connazionali trasferitisi a Berlino, che in poco più di un anno hanno già dato vita a numerosi eventi in ambito synth-wave, anche in location storiche quali il mitico Duncker Club nelle sue serate del lunedì.
Ecco una loro playlist che ben riflette il loro motto: "synth + drum machine (no guitarre)".
Progetto electro-queer-punk molto presente sulla attivissima scena berlinese, già passato sul palco del Drop Dead in occasione della scorsa edizione in quel di Vilnius.
Mirco Magnani vive e lavora a Berlino, co-fondatore e autore delle musiche di svariati progetti nonchè produttore con la sua label Suite inc., ha collaborato negli anni con artisti del calibro di Tuxedomoon, Lydia Lunch, Krisma e molti altri.
TOMASINI / MACABRA TRANS4LEBEN (Londra)
Un altro progetto di Ernesto Tomasini, al suo fianco Jose Macabra.
Su questo blog si è parlato più volte di quest'ottimo duo minimal-wave; se volete sapere cosa penso del loro omonimo debut album, questa è la mia recensione per Ondarock di qualche settimana fa.
Batcave-industrial tribale, così si autodefiniscono i Popoi Sdioh, in precedenza noti come Land Of Passion e prima ancora come The Nomads Land (attivi dal 1989).
Duo (decisamente il tipo di formazione più ricorrente nella line-up del festival) cold wave inglese, ma pare che anche loro si siano trasferiti a Berlino.
Un altro gruppo berlinese che suonerà al DDF sono i Reliq, dal mood psichedelico e allucinato; le loro esibizioni live si preannunciano senz'altro interessanti.
Un'altra delle tante "coppie" che calcheranno il palco del Maria Am Ostbahnhof, i The Echo Vamper propongono un'efficace connubio di rock 'n roll e wave analogica.
Suonano insieme dal 2002 e sono apparse su un numero considerevole di compilation nonchè in una decina di video ufficiali; la loro musica combina elementi di rap, pop, punk, dance, glam rock ed electro.
Gruppo post-punk con influenze synth-wave dalle doppie vocals maschili/femminili, se ve li siete persi all'edizione 2010, questa è l'occasione per rimediare.
Il progetto solista di Douglas Halbert, ovvero punk urlato sopra basi elettroniche schizzatissime; ha già suonato (due volte) all'edizione 2008 del DDF.
Manca poco più di un mese all'edizione 2011 del Drop Dead Festival, appuntamento come sempre imperdibile per tutti i synth-minimal-weird-queer-cold-post-anarcho-psyco punk al di qua e al di là dell'oceano.
Perciò, quale occasione migliore per "ripassarsi" la line-up (semi)definitiva? Ecco dunque una carrellata dei nomi che suoneranno, seguendo rigorosamente l'ordine casuale con cui i gruppi sono presentati sul sito dell'evento.
Duo electro-wave da Berlino, una sorta di versione "pop" dei DAF con il dono innato di scrivere brani terribilmente catchy, sono già passati sul palco del Drop Dead (suonarono a Lisbona nel 2008) e dalla nostra penisola (anche al Moonlight Festival).
Attore, cabarettista e cantante di origine italiana, vanta collaborazioni con nomi quali Marc Almond, Current 93 e Peter Christoperson) e un'estensione vocale di quattro ottave.
Già voce delle Malaria! nella Berlino degli anni 80 e 90 e, in tempi più recenti, metà del progetto Autonervous con Jessie Evans, Bettina Koster ha realizzato nel 2009 il suo primo album solista, "Queen Of Noise".
Si muovono fra trip-hop e witch house le Creep, da New York, che sono anche due affermate dj e producer in ambito house vero e proprio.
Quelle nel video di "You" non sono loro due, però, bensì "Nina Sky" (nome dietro cui si celano due sorelle gemelle), che prestano la loro voce a questo brano ricco di atmosfera.
I Soviet Soviet suonano un energico post-punk e provengono dalla fervente scena di Pesaro. Qualche mese fa hanno aperto per i francesi Frank (Just Frank), con i quali condividono uno split pubblicato dalla Mannequin.
Veterani del Drop Dead Festival (se non erro questa è la loro terza edizione), Los Carniceros sono gli alfieri del deathrock/horrorpunk iberico, con i loro testi legati a filo stretto alla storia del cinema horror mondiale.
Puerto Rico Flowers è il progetto solista di John Sharkey III (già nel gruppo post-hardcore Cockcleaner); la Fan Death Records ha recentemente pubblicato il primo full-length dal titolo di “7” (come il numero di brani del disco, in precedenza erano stati realizzati l’ep “4” e il singolo “2”, chiaramente titolati secondo la stessa logica).
Il timbro vocale di Sharkey, che suona a metà tra Peter Murphy e Dave Gahan, e i synth cupi e granitici portano alla mente una versione rallentata ed “oscura” dei Depeche Mode.
Musica goth “moderna” che omaggia il passato senza essere schiava delle citazioni; se gruppi come Cold Cave e Former Ghosts non vi lasciano indifferenti, l’esordio di Puerto Rico Flowers (interamente ascoltabile in streaming) merita senz’altro la vostra attenzione.